
In sostanza lo studio sostiene che non vi siano limiti tecnici di alcun tipo al raggiungimento di questo ambizioso obiettivo, ma soltanto considerazioni di carattere economico e politico.
Lo studio inoltre evidenzia come praticamente ogni tipo di fonte rinnovabile sia attualmente utilizzata a percentuali infime rispetto al suo potenziale (ad esempio usiamo solo lo 0,001% dell'energia dei venti e lo 0,0002% di quella del sole. Tra le fonti rinnovabili meno usate rientrano anche le onde, con un utilizzo di solo 0,000074% e le maree con un utilizzo del 0,0016%).
La data del 2030 quindi non è fissata in base a considerazioni di carattere tecnologico, ma solo in base al fatto che entro quella data, secondo i due studiosi autori dello studio (Jacobson M.Z. e Delucchi M.A), i costi delle centrali rinnovabili usate nella loro ipotesi di mix scenderanno a tal punto che anche la sola idea di aprire una centrale atomica oppure a combustibile fossile sarà proibitiva.
Fonte: università di stanford
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